
Viaggio nella storia di Ardea, tra mito e verità
Alcuni studiosi sostengono che il “sacro loco” dove si prostra a pregare il Re Inglese Riccardo I va identificato con il “tenimentum ecclesiae Sancti Laurentii” a cui si accenna per la prima volta in una Bulla pontificalis del 1074 di Gregorio VII.
Questa doveva essere la “Chiesa paleocristiana di Tor San Lorenzo situata in prossimità del porto dell’Incastro o la Cappella annessa o interna alla Torre San Lorenzo dei Colonna, posizionata sul litorale nord e modificata in seguito su progetto Michelangiolesco”.
Ma questi due monumenti non sono più rintracciabili, né va trascurato che indicazioni come “torre”, “chiesa” e “loco” nel medioevo non sono sinonimi: il cronista ufficiale al seguito del Re avrebbe specificato la tipologia dell’edificio e della sua destinazione cultuale, se non altro per qualificare l’evento riportato.
Solamente nel caso di un piccolo santuario o eremo come l’Oratorio ipogeo, sicuramente interdetto alle masse dei fedeli e riservato ai castigati e raccolti cerimoniali iniziatici della locale Comunità religiosa, il termine generico di loco è coerente e adeguato.