Euro 2020, l’esame di maturità della Generation Z

Ventiquattro giovani stelle per 24 nazionali. Una carica di gioventù chiamata a dimostrare di essere pronta per il grande calcio.
GRUPPO B
DANIMARCA – Mikkel Damsgaard
Forse non sarà un killer d’area di rigore, ma le sue doti hanno già fatto spendere in Danimarca il paragone con una leggenda come Michael Laudrup. Del resto, nonostante le sole due reti in campionato, la Sampdoria lo ha chiamato in causa in ben 35 partite. Importante, per Ranieri, la sua mobilità sul fronte offensivo, la resistenza e la velocità. Proprio come Laudrup. In nazionale invece, le statistiche dicono che in appena tre presenze ha timbrato due volte il cartellino. Se i danesi si candidano a possibili outsider del torneo, il merito è anche della sua presenza in rosa.
FINLANDIA – Marcus Forss
Centravanti, classe ‘99, la presenza della stella Teemu Pukki potrebbe limitare il suo apporto alla causa finlandese. Le buone prestazioni con la maglia del Brentford, tuttavia, non hanno lasciato indifferenti gli osservatori del calcio inglese. Squadra quadrata e compatta, la Finlandia ha centrato per la prima volta la qualificazione a una rassegna internazionale (a eccezione dei Tornei olimpici del 1912 e del 1936), presentandosi ai nastri di partenza con una formazione nel pieno della maturità calcistica. Forss, a 22 anni, è uno dei più giovani in rosa. Dalla sua, un esordio col botto: gol alla Francia nello storico 0-2 a Saint-Denis. Un dettaglio da non sottovalutare.
BELGIO – Jeremy Doku
L’allargamento delle rose a 26 giocatori ha consentito ai ct di aggregare al gruppo dei selezionati una maggiore dose di giovani in rampa di lancio. Una nazionale tradizionalmente innovativa come il Belgio, non si è lasciato sfuggire l’occasione. Accanto ai vari Lukaku, Mertens e ai fratelli Hazard, il parco offensivo potrà contare anche sulla giovanissima (classe 2002) ala sinistra del Rennes, protagonista della buona stagione dei bretoni. Velocità fulminante, più assistman che goleador, quest’anno si è distinto per continuità d’impiego: ben 37 presenze, condite da 2 reti. Per il ct Martinez una freccia (in tutti i sensi) in più nel suo arco, soprattutto a gara in corso.
RUSSIA – Maksim Muchin
Nativo di Togliatti, classe 2001, nonostante le poche presenze accumulate finora nella massima serie russa, ha già convinto gli osservatori a considerarlo uno degli astri nascenti del calcio ai piedi degli Urali. Classico volante, di discreta tecnica e bravo nel far ripartire l’azione, la stagione al Lokomotiv Mosca gli è valsa la chiamata del Cska, con cui disputerà il prossimo torneo. Oltre che l’attenzione del ct Cercesov naturalmente, che lo ha aggregato ai 26 per completare un reparto che conta gente come Mirancuk, Cheryshev e Golovin. Per lui la sola presenza è già un bel biglietto da visita.