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Euro 2020, l’esame di maturità della Generation Z

10 giugno 2021 | 16:28
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Euro 2020, l’esame di maturità della Generation Z

Ventiquattro giovani stelle per 24 nazionali. Una carica di gioventù chiamata a dimostrare di essere pronta per il grande calcio.

GRUPPO D

INGHILTERRA – Phil Foden

Un altro candidato al ruolo di crack europeo. La giovanissima stella del Manchester City, protagonista della Premier vinta dai citizens e della sfortunata finale di Champions del Do Dragao, Foden è il portabandiera di un’Inghilterra infarcita di giovani. Giovani, non più promesse. Centrocampista offensivo, abile dietro le punte ma anche come falso nove, quest’anno si è imposto come titolare della formazione di Guardiola, spiccando per costanza sia in termini di presenze (50) che di reti (16), consacrandosi definitivamente come gioiello del calcio inglese. La nazionale di Southgate punta a far meglio dell’ultimo Mondiale, concluso al quarto posto. Considerando che l’ultimo titolo risale al 1966 e che un mix di talenti come questo non si vedeva da un po’, la chiamata per i Tre Leoni è di quelle da dentro o fuori.

CROAZIA – Domagoj Bradaric

Terzino sinistro del Lille campione di Francia, il classe 99 di Spalato potrebbe dire la sua in una Croazia che, forse, rispetto al brillante Mondiale di Russia ha perso qualcosa in termini di talento. Senza più Rakitic, Mandzukic, Corluka, Kalinic e Subasic, la formazione di Dalic punterà sull’usato sicuro rimasto, oltre che sull’inserimento di qualche giovane in rampa di lancio. Come l’esterno del Lille, con cui ha collezionato 26 presenze nel vittorioso campionato francese. L’obiettivo è continuare la buona tradizione di terzini croati (Zivkovic, Srna, Corluka, Strinic, Vrsaliko) e, magari, destare l’attenzione di qualche club europeo.

SCOZIA – Billy Gilmour

Un organico interessante quello della Scozia, che torna a disputare un torneo internazionale ventidue anni dopo il Mondiale di Francia, nel 1998. All’epoca Billy Gilmour non era ancora nato, mentre oggi fa parte dei giovani rampanti dell’organico assemblato da Steve Clarke. Regista di centrocampo, agile e con un buon piede, quest’anno è stato la riserva di Jorginho nel Chelsea campione in Champions League, torneo in cui ha disputato due incontri. In campionato solo 5 gettoni ma una crescita esponenziale, dal punto di vista della maturità calcistica, accanto a un calciatore come l’ex Napoli. Tant’è vero che prima Lampard e poi Tuchel hanno preferito tenerselo che spedirlo in prestito. Ora la vetrina europea prima della consacrazione.

REPUBBLICA CECA – Adam Hlozek

Uno dei calciatori più giovani (è un 2002) a disputare l’Europeo e tutte le carte del predestinato. Bomber dello Sparta Praga, nemmeno 19 anni e già uno score invidiabile: più di 80 partite disputate con un bottino di 28 reti, esordio in nazionale a 18 anni e 15 gol nell’ultimo campionato ceco. Classico attaccante d’area, di buona stazza fisica ma particolarmente agile, partirà come riserva di Patrik Schick ma potrebbe rivelarsi una delle sorprese del torneo. Tanto interesse attorno a lui ma Hlozek arriva all’Europeo con un contratto rinnovato con lo Sparta Praga.

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